Invitare qualcuno a pranzo vuol dire incaricarsi della felicità di questa persona durante le ore che passa sotto il vostro tetto.
(Anthelme Brillat-Savarin)

sabato 31 gennaio 2015

Torta gelato per compleanno



Ho preparato questa torta gelato per la mia cara cognatina. E devo dire che, per festeggiare un compleanno nel mese di agosto, è stata proprio indicata.

Ingredienti per una tortiera apribile da 22 cm:
un disco di Pan di Spagna 
(18 cm diametro)
circa 50 sigarette di cialde 
400 grammi di gelato al cocco
400 grammi di gelato al pistacchio
400 grammi di gelato alla nocciola
granella di nocciola
granella di pistacchio
farina di cocco

Per la bagna:
125 ml di acqua
50 g di zucchero 
25 ml di Martini bianco
(mezzo bicchierino da liquore)

Per decorare:
pistacchi sgusciati (non salati)
nocciole sgusciate spellate
lettere di cioccolato
conetti di cialda

Procedimento:
Per realizzarla mi sono servita di un disco di Pan di Spagna, che ho posizionato sul fondo della tortiera, rivestito di carta da forno. Solitamente il Pan di Spagna preferisco cucinarlo da me ma, dato che me ne occorreva solo uno di disco, e considerata anche la calura estiva, l'ho preso già pronto.     
Per ottenere un disco della misura appropriata vi ho appoggiato sopra un cartoncino, che avesse il diametro della tortiera, tenendo conto di un margine necessario per inserirvi le cialde, e ho rifilato la parte che fuoriusciva dal cartoncino con un coltello affilatissimo. Ho posto le cialde tra il pan di Spagna e i bordi della tortiera e ho inumidito il pan di Spagna con la bagna al Martini. 
Poi mi sono dedicata alla parte più piacevole, quella della formazione degli strati di gelato, tre in questo caso, per i quali ho scelto il gusto di cocco, pistacchio e nocciola.
Ogni volta che ho fatto uno strato, ho posto la torta nel freezer per circa mezz'ora, prima di procedere con lo strato successivo, in modo da fare rapprendere il precedente. Ho cosparso lo strato inferiore di gelato, alla nocciola, con granella di nocciola, quello di pistacchio con la relativa granella e sull'ultimo, al cocco, dopo averlo pareggiato (stando attenta a non rompere le cialde), ho spolverato un po'di farina di cocco. Finite le decorazioni, ho riposto in freezer e l'ho servita il giorno seguente, tenendola a temperatura ambiente per circa 10-15 minuti prima di servirla.

Che delizia! Provate anche voi con i gusti di gelato che più vi piacciono!

Charlotte con ricotta e pesche


Mi è venuto desiderio di fare questa charlotte dopo avere letto l'omonima ricetta presente sul sito "Butta la pasta", in cui veniva utilizzata la ricotta. La ricetta originale prevedeva però il seirass, una ricca ricotta piemontese, e, non avendola a disposizione, ho optato per una ricotta di pecora ugualmente saporita. Inoltre ho aumentato un po' la quantità di zucchero e diminuito il numero di uova. Non avendo uno stampo specifico per charlotte ho utilizzato una tortiera cilindrica alta, del diametro di 26 cm.

Ingredienti per una charlotte per 8-10 persone:
circa 40 savoiardi (400 gr) 
(procuratevene due pacchi così da essere sicuri che bastino)
600 gr. di ricotta di pecora
4 uova
8 cucchiai di zucchero (anche di più se volete)
7-8 pesche sciroppate o fresche (noci o nettarine)
8 fogli di gelatina
6 cucchiai di latte

Per la bagna:
300 ml di acqua 
150 g di zucchero
100 ml di Rum 
(o Cointreau, Alchermes, Maraschino, liquore alla frutta)

Per decorare:
250 ml di panna da montare
1 cucchiaio di zucchero a velo
ribes
pesca
fiori di zucchero

Procedimento:
Preparate la bagna per i savoiardi: fate uno sciroppo di acqua e zucchero facendo sobollire acqua e zucchero finché questo si sarà sciolto completamente e poi, una volta raffreddatosi, aggiungetevi il rum. Dopo avere ammollato i fogli di gelatina in acqua fredda per una decina di minuti, strizzateli e fateli sciogliere in 3 cucchiai di latte intiepiditi. Sbattete i tuorli con lo zucchero fino a quando otterrete una crema chiara e spumosa e mescolatevi la ricotta (lavorata un po' prima con una forchetta per renderla cremosa) e la gelatina sciolta nel latte. Aggiungete al composto, aiutandovi con una spatola, le chiare d'uovo montate a neve, con movimenti delicati dal basso verso l'alto, cercando di non smontare il tutto. 
Immergere appena i savoiardi nella bagna e ricoprite con questi il fondo e i lati di uno stampo per charlotte (io ho utilizzato uno stampo cilindrico), rivestito di carta forno. I biscotti che staranno sul fondo della tortiera andranno sagomati in modo da ricoprirlo per bene e andranno posti con la parte zuccherata rivolta verso il basso. Quelli che rivestiranno i lati della tortiera andranno posti con la parte zuccherata verso l'esterno e poi evemtualmemte rifilati all'altezza del bordo dello stampo, così da garantire una buona base nel momento in cui andrete a sformare il dolce, capovolgendolo (se utilizzate uno stampo da charlotte o una tortiera cilindrica, come nel mio caso, il dolce andrà sformato capovolgendolo quindi la parte superiore diventerà la base della charlotte). Distribuite sullo strato di biscotti la crema a cui avrete aggiunto le pesche, a pezzetti, senza buccia. Fate un altro strato di savoiardi bagnati, ricoprite con altro strato di crema e finite con un altro strato di savoiardi. Riponete la charlotte in frigorifero per 6-8 ore. Io l'ho preparata il giorno prima di servirla e poi, una volta sformata, l'ho decorata con panna montata (con aggiunta dello zucchero a velo prima che fosse completamente montata), altre pesche a spicchi, ribes e fiorellini di zucchero. 

Suggerimenti:
Se preferite una bagna non alcolica, potete inzuppare i savoiardi nello sciroppo delle pesche oppure in uno sciroppo di acqua, zucchero e succo di limone.
Se la ricotta di pecora che trovate non fosse particolarmente gustosa, potete mescolarla con il mascarpone, nella proporzione che più vi soddisfa.
Se volete evitare le uova a crudo, potete farcire la charlotte con una crema pasticcera (i tuorli vengono cotti), eliminando le uova e a quel punto anche la ricotta e lo zucchero, addizionata magari con panna montata nella proporzione che più vi piace (la dose complessiva di crema dovrà essere uguale a quella della ricotta indicata nella ricetta ovvero 600 grammi) oppure utilizzare la crema al mascarpone di Montersino, con tuorli pastorizzati, che ho utilizzato per la cheese cake tropicale.

giovedì 29 gennaio 2015

Gelo di uva fragola



Quant' è saporita l'uva fragola! Non potevo esimermi dal fare il gelo con il succo profumato e dolce di questi acini. La prima volta che l'ho preparato è stato lo scorso settembre, quando in un supermercato locale ho adocchiato diversi cestini che, prontamente, ho caricato sul mio carrello (fino a quel momento non mi era mai stato possibile reperirla, se ne produce poca e va a ruba).
Per qualche giorno sono stata impegnata nel fare il gelo, il sorbetto, la confettura, e la schiaccia (tipica focaccia fiorentina con l'uva fragola all'interno e sopra).
Partiamo dalla ricetta del gelo, reperita sul sito La Gustona, di cui ho aumentato la quantità di zucchero.

Ingredienti:
500 ml di succo di uva fragola
80 grammi di zucchero
50 grammi di amido di mais o frumento
1 cucchiaino di cannella

Procedimento:
Il quantitativo di succo indicato nella ricetta lo si ottiene da circa un chilogrammo di uva fragola, utilizzando il passaverdure (con l'estrattore di succo invece se ne ricava di più, circa 700 ml).
Lavare l'uva, tamponarla con della carta assorbente, e staccarne gli acini da cui ottenere il succo con un passaverdure (o estrattore). Versare il succo in un tegamino, aggiungervi lo zucchero e l'amido (setacciato) e mescolare il tutto con una frusta, a freddo; poi fare cuocere, mescolando continuamente, fino a quando il composto non inizierà ad addensarsi, come una besciamella (facendolo colare da un cucchiaio, dovrà scendere a nastro e non più a filo, come si vede qui). Versare subito negli stampi e attendere che si raffreddi prima di riporlo nel frigorifero per almeno 3, 4 ore prima di consumarlo (meglio ancora se lo si prepara il giorno prima).



Che buono! Che aspettate a farlo? Provate anche il sorbetto di uva fragola, strepitoso, e la confettura di uva fragola, deliziosa.

Il gelo di anguria (o "mellone")



Il gelo è un dolce al cucchiaio, di origine araba, dalla consistenza simil gelatinosa (da qui appunto il termine "gelo"), realizzato con pochi e semplici ingredienti e di facile preparazione. 
Si può fare a base di frutta, spezie, caffè. Il più diffuso e conosciuto in Sicilia, in particolare nel palermitano, è quello di anguria (o "mellone", come dicono i palermitani) ed è proprio da questa ricetta che voglio iniziare...

Gelo di anguria

Ingredienti:
1 litro di succo di anguria
90 g di amido di mais o frumento
180-200 g di zucchero (a seconda della dolcezza del frutto)

Per la decorazione:
Fiori di gelsomino, granella di pistacchio, scaglie o gocce di cioccolato fondente (per simulare i semi di anguria), cannella in polvere

Preparazione:
Mescolare a freddo in un pentolino il succo del cocomero, l'amido (setacciato) e lo zucchero, con l'aiuto di un cucchiaio o meglio ancora di una frusta. Porre sul fuoco a fiamma bassa e fare addensare rimescolando di continuo fino a raggiungere la densità voluta (ovvero quando il composto scenderà dal cucchiaio non più a filo ma a nastro).
Spegnere il fuoco e versare subito nei contenitori scelti quali bicchieri, coppette, stampi. Se decidete di versarlo in stampi, formine da cui poi vorrete sformarlo, occorrerà prima bagnarli con un po’di acqua fredda per facilitare poi l'operazione.
Una volta freddatosi, riporre il gelo nel frigorifero, fino al momento del consumo. Sarebbe meglio lasciarlo in frigo una giornata o una notte intera prima di degustarlo. 
Per la decorazione utilizzare a piacimento fiori di gelsomino, scaglie di cioccolato fondente, granella di pistacchio, cannella in polvere. Io preferisco il cioccolato, abbinato o meno alla granella pistacchio, e a scaglie piuttosto che a gocce (quelle in commercio già pronte non le trovo di mio gradimento).
Con le dosi indicate nella ricetta potrete riempire circa una ventina di bicchierini da caffè.
In commercio esistono diversi stampi in silicone, dalle svariate forme.
A me piacciono molto quelli floreali, sia mono che multiporzione. Diverse le aziende produttrici, una è la Silikomart, che realizza stampi a forma di rosa, girasole, narciso, dalia; tra l'altro, sul sito dell'azienda, ad ogni stampo trovate abbinate alcune ricette sfiziose. Anche la Pavonidea ne relizza diversi, con svariate forme.
Il gelo di anguria è molto utilizzato nella pasticceria siciliana, in particolare quella palermitana, come farcia per le crostata, sia nella versione aperta che chiusa (dove la frolla oltre che da guscio fa anche da copertura), anche nella versione mignon.

Altre ricette di gelo che puoi trovare in questo blog: Gelo di limone, Gelo di cannella, Gelo di melone (o cantalupo), Gelo di aranceGelo di mandorle, Gelo di caffè, Gelo di uva fragola.

Gelo di melone (o cantalupo)



Ingredienti:
1 litro di succo di melone
100-160 grammi di zucchero a seconda della dolcezza del frutto
90 grammi di amido di mais o frumento

Per decorare:
cannella in polvere
granella di pistacchio
cioccolato in gocce o scaglie

Procedimento:
Procedere come per il gelo di anguria ovvero pulire il melone togliendo i semi, frullarlo (se si vuole fare in fretta) o passarlo con il passaverdure, ricavandone la polpa a cui si andrà ad unire lo zucchero e l'amido (setacciato). Mescolare bene il mix con una frusta prima di farlo cuocere e poi cuocerlo a fuoco lento, mescolandolo continuamente, finché non si sarà addensato. Anche per questo gelo, la densità ottimale è quella raggiunta dal composto quando, dopo avervi immerso un cucchiaio da cui poi lo si farà colare, scenderà a nastro e non a filo.
Versare subito il gelo nello stampo o negli stampi desiderati e quando si sarà raffreddato riporlo nel frigorifero per 3-4 ore (meglio ancora una notte). Se si vuole versarlo in stampi, formine da cui poi toccherà sformarlo, occorrerà prima bagnarli con un po’di acqua fredda per facilitare poi l'operazione.
Decorare poi a piacimento, utilizzando cannella in polvere, granella di pistacchio o gocce/scaglie di cioccolato.

Gelo di cannella




Per gli amanti della cannella, ecco la ricetta del gelo!

Ingredienti:
1 litro di acqua
15 grammi di cannella in stecche
250 grammi di zucchero
90 grammi di amido di mais o frumento

Per decorare:
gocce/scaglie di cioccolato
 stecche di cannella

Procedimento:
Fare bollire l'acqua con le stecche di cannella per un quarto d'ora; poi lasciare in infusione per circa 10-12 ore. Una volta filtrato l'infuso, unirvi lo zucchero e l'amido (setacciato) e fare cuocere a fuoco lento, mescolando di continuo, con un cucchiaio, fino ad addensarsi (per regolarsi, la consistenza ideale è quella che si ottiene quando il composto cola a nastro dal cucchiaio e non a filo). Versare subito nello stampo desiderato e lasciare che si raffreddi. Se si decide di versarlo in stampi, formine da cui poi li vorrà sformare, occorrerà prima bagnarli con un po’di acqua fredda per facilitare poi l'operazione. Riporre poi il gelo in frigorifero per almeno 3, 4 ore; meglio ancora se lo si prepara il giorno prima di quello in cui si intende mangiarlo. Dopo che si sarà rappreso lo si potrà decorare con granella di pistacchio o cioccolato in scaglie.
Con le dosi indicate nella ricetta si possono riempire circa una ventina di bicchierini da caffè e ottenere una decina di forme come quelle della foto in alto (ottenute con uno stampo in silicone per mini plumcake da 9 porzioni).

Quando si metteranno a bollire le stecche di cannella, e poi, per tutta la durata dell'infusione, si sprigionerà in tutta la ocucina un profumo irresistibile.

Buona preparazione e degustazione!

Suggerimenti: è importante utilizzare una cannella di qualità sia per il gusto che per il colore che acquisterà il prodotto finale. Il gelo che si vede in foto è stato ottenuto con stecche di cannella provenienti dalle Mauritius (graditissimo regalo di mia sorella) e il risultato è stato eccellente.

Gelo di limone


Ottima alternativa al sorbetto di limone, dopo un pranzo o una cena a base di pesce. Anche questo, come il gelo di anguria, può essere utilizzato come ripieno per una crostata. La ricetta mi è stata fornita da una cara amica siciliana.


Ingredienti:
1 litro di succo di limone
1,6 litri di acqua
700-800 g di zucchero (a seconda dell'asprezza dei limoni)
180 g di amido di mais (o di frumento)

Per decorare:
granella di pistacchio
foglioline di menta

Procedimento:
Mettere insieme in un pentolino il succo dei limoni, l'acqua, lo zucchero e l'amido e mescolarli per bene a freddo. Poi porre il pentolino sul fuoco e mescolare fino a che non si ottiene un composto che scende giù dal cucchiaio non a filo, ma a nastro. Dovrà quindi addensarsi ma non troppo. Per una consistenza cremosa, da servire in bicchierini, coppette, non tardate a spegnere il fuoco mentre, se dovete realizzare una forma grande, quindi avete necessità che il composto tenga per bene e non ceda, tenetelo sul fuoco qualche minuto in più. Versare subito il gelo negli stampi desiderati e farlo raffreddare a temperatura ambiente. Se decidete di versarlo in stampi, formine da cui poi vorrete sformarlo, occorrerà prima bagnarli con un po’ di acqua fredda per facilitare poi l'operazione. Riporlo poi nel frigorifero per circa 3-4 ore, meglio ancora se lo lasciate per una giornata intera o lo preparate il giorno prima rispetto a quando intendete degustarlo.
Decoratelo con granella di pistacchio o foglioline di menta non appena si sarà rappreso.

Con le dosi indicate nella ricetta si possono riempire circa una ventina di bicchierini da caffè.

Millefoglie con crema pasticcera e fragole




Il millefoglie è un dolce delicato e abbastanza semplice da preparare, a base di pasta sfoglia e crema.
Per la sfoglia mi sono servita di quella già pronta, dolce, ne ho utilizzato tre fogli.
Se non doveste trovarla, potete utilizzare quella cruda già stesa e arrotolata, stenderla su carta forno, spennellarla appena di acqua, cospargerla di zucchero semolato e bucherellarne la superficie con una forchetta; poi in forno a 180° (forno statico) finché la superficie sarà dorata e la pasta cotta.


Per la farcia invece ho utilizzato la crema pasticcera addizionata con un po' di panna montata e pezzetti di fragole. Ho rivestito di crema anche l'esterno della torta, sia la superficie che i lati.       
Per decorare fragole, panna montata e lamelle di mandorle.
Ho decorato la cima delle fragole con del gel alimentare verde perché questo dolce l'ho preparato in occasione del 25 aprile quindi non poteva mancare il tricolore...

Suggerimento: nell'assemblare i fogli di sfoglia il lato zuccherato va rivolto verso il basso.

Crema pasticcera classica


Questa è la ricetta della crema pasticcera che preparava la mia cara nonna e che, spesso, per merenda, propinava a me e a mia sorella, servita in coppette e accompagnata da un paio di biscotti (quasi sempre lingue di gatto). Mia nonna utilizzava spesso questa crema anche come farcia per bignè e torte, variandone l'aroma, sostituendo alla scorza di limone quella di arancia o mandarino, oppure aggiungendo un po' di caffè o liquore. Ho piacere di condividerla con voi:         

Ingredienti per circa 600 g di crema:
500 grammi di latte
75 grammi di farina 00 
110 grammi di zucchero
3 tuorli di uovo
la scorza grattugiata di un limone biologico

Procedimento:
Montare i tuorli con lo zucchero. Aggiungere lentamente la farina, preventivamente setacciata, e la buccia del limone grattugiata. Mettere il composto in un recipiente che possa poi andare sul fuoco, versarvi sopra il latte caldo e mescolare per bene per sciogliere la massa (io mi servo di una frusta); riporre il tutto sul fuoco, facendo cuocere a fuoco moderato. Mescolare spesso per evitare che la crema si attacchi al fondo del recipiente, fino al raggiungimento della consistenza desiderata.
A fine pasto, come dessert, si può servire in bicchieri o coppette con macedonia.




   




Babà



La ricetta che ho utilizzato per questi piccoli e squisiti babà è quella suggerita da un utente di cookaround, e che trovate qui. E' stata una prova, non ero munita di stampi appositi e ho utilizzato quelli per i muffin quindi sarebbe più corretto parlare di babà-muffin. 
La ricetta è di sicura riuscita, anche se non si ha la macchina per il pane (io non ce l'ho, ho seguito le indicazioni sui tempi di lievitazione indicati nella ricetta in questione e per impastare ho utilizzato la planetaria).
Come bagna ho utilizzato la classica con rum ottenuta con 500 ml di acqua, 200 gr. di zucchero, 150 ml di rum e la scorza di mezzo limone (ho fatto arrivare a ebollizione l'acqua con la scorza di limone e lo zucchero e poi, fuori dal fuoco, ho aggiunto il rum e ho lasciato raffreddare un po' il tutto prima di immergerci i babà).
Per i tempi di cottura, nella ricetta che ho seguito erano indicati quelli relativi ad un babà a forma di ciambella ovvero 180° in forno statico per 30-40 minuti, per piccole forme invece consiglio la cottura a 180°, sempre in forno statico, per non più di 15 minuti.
Prima di servirli li ho irrorati di bagna al rum e poi decorati con panna e fragole.

Prossimamente farò un babà unico, tipo savarin, e sperimenterò anche i Babà al limoncello di Luca Montersino.